Menu principale:
L'ascensore "paternoster" è un particolare impianto basato su un anello di cabine in movimento continuo a velocità costante .
Due colonne attigue e parallele di cabine -
In corrispondenza dei punti di inversione di marcia superiore e inferiore coppie di pulegge permettevano la traslazione delle cabine (senza alcuna rotazione) dalla colonna di discesa a quella di risalita e viceversa. Ciò permetteva ai passeggeri di restare nelle cabine stesse anche durante il superamento dei 'capilinea'.
Utilizzati fra gli anni trenta e sessanta soprattutto in grandi edifici pubblici e aziendali per la relativa economicità di esercizio e il funzionamento completamente automatico, permettevano uno spostamento abbastanza veloce fra piani vicini, ma mal si adattavano a stabili con molti piani e con intensi flussi di persone.
Erano relativamente scomodi da utilizzare (necessitavano di una certa coordinazione e agilità) e non erano ovviamente accessibili da parte di persone disabili.
Nonostante alcuni dispositivi di sicurezza (tasti di arresto di emergenza o portelli mobili atti a impedire l'accesso quando la cabina non si trovi vicina al piano) presentavano una certa pericolosità di funzionamento.
In caso di incendio poi, non essendo dotato di porte ai piani, il vano di corsa rappresentava un pericoloso "camino" per i fumi e i gas sviluppati dalle fiamme.
Oggi non vengono più installati e in alcuni paesi, -
Il termine "paternoster" deriva dal rosario di preghiera cristiano che consiste appunto in una catenella chiusa ad anello che si scorre fra le dita durante il rito; non è escluso un risvolto ironico, dovuto all'estrema lentezza di funzionamento.