Berardi

Nei primi ascensori un manovratore all'interno della cabina aspettava la "chiamata a voce" dei passeggeri: praticamente si gridava dai piani "ASCENSORE!" e l'addetto portava la cabina al piano.
Succesivamente la segnalazione di lampadine evidenziavala chiamata dai vari piani. Il movimento veniva pilotato in cabina dal manovratore con una leva.

L'introduzione di sistemi automatici di controllo segna la fine dei "boys" di cabina: il quadro elettrico di manovra ha soppiantato quella figura professionale.

Infatti è del 1924 il primo ascensore con la possibilità di fermarsi "da solo" per mezzo di un controllo automatico. I comandi sono dati da pulsanti cioè dal pannello in cabina e ai piani chiamato bottoniera.

Nel 1937 viene introdotto il primo ascensore a prenotazione capace cioè di "raccogliere" le chiamate ai piani durante il percorso in movimento della cabina.

Nel 1950 diventano di uso comune gli ascensori dotati di porte automatiche muniti di dispositivi di protezione a fotocellula per evitare urti provacati dalla chiusura delle porte.

Lo sviluppo della tecnologia elettronica ha consentito di sostituire le apparecchiature elettromeccaniche con circuiti digitali che controllano ogni fase del moto dell'ascensore.

Fra le ultime evoluzioni vi sono:
1) la regolazione elettronica della velocità:
oltre a rendere "morbide" le fasi di avvio e arresto della cabina, questi dispositivi permettono l'arresto della stessa esattamente in corrispondenza del piano aumentando la sicurezza: fra le maggiori cause di incidenti relativi agli ascensori si registrano proprio gli "inciampi" sugli scalini che si creano fra la cabina e il piano.

2) l'eliminazione del vano o locale macchina:
rappresentati da impianti che "spostano" il motore, l'argano di trazione, le apparecchiature di controllo e di sicurezza all'interno del vano di corsa dell'ascensore, consentendo di risparmiare spazio all'interno dell'edificio o di installare nuovi impianti in costruzioni vetuste che non prevedevano la presenza di locali tecnici.

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